PROGETTI

PROGETTI ATTIVI

Progetto Elephants and Bees

Da settembre 2021 siamo partner di un progetto gestito dall’ONG camerunese APED (Appui pour la protection de l’environnement et le developpement) e finanziato dalla cooperazione francese che si realizza nella zona di frontiera tra Camerun e Guinea Equatoriale, attorno e dentro alla riserva naturale di Campo Ma’An.

Il progetto si focalizza sulla salvaguardia ambientale e sul affrontare alcune problematiche della convivenza tra le popolazioni autoctone e gli elefanti di foresta.

A causa della creazione di una immensa piantagione di palma da olio gli equilibri dell’ecosistema sono stati sconvolti e la fauna locale (che comprende svariate specie a rischio di estinzione come western lowland gorilla, mandrilli e altri primati, leopardi, ippopotami…) ha visto ristretto il suo habitat e tagliate le abituali vie migratorie, trovandosi a dover condividere gli spazi con le popolazioni locali.

Gli elefanti si trovano quindi a stretto contatto con l’uomo e devastano le coltivazioni dei villaggi , spesso unica fonte di sostentamento, creando un serio problema alle tribù autoctone che, come prima soluzione al problema e con poche alternative, li uccidono.

Non potendo combattere contro la devastazione portata dalle multinazionali della palma da olio, il progetto mira a risolvere questo problema di convivenza, cercando soluzioni per salvare sia gli elefanti che i raccolti dei villaggi.

L’attuazione prevede il sostegno e la sensibilizzazione delle popolazioni locali e la realizzazione di diverse strategie pratiche, tra cui l’installazione di una barriera costituita da arnie colonizzate a difesa delle coltivazioni dei villaggi.

Gli elefanti sono infatti istintivamente spaventati dalle api e deviano il loro percorso quando ne sentono la presenza…

L’apporto de Laggiungla è quello di colonizzare le arnie attirando le api o tramite la divisione artificiale; di coinvolgere la popolazione locale nella gestione delle barriere anti-elefante e di sperimentare nuove tecniche che contribuiscano al risultato del progetto (ad esempio con foto-trappole collegate ad altoparlanti che riproducono il ronzio delle api).

Il progetto è ambizioso vista la vastità della zona ma la tecnica della barriera di api si è dimostrata efficace nelle prime 2 postazioni dove è stata sperimentata.

To be continued…

Percorsi di emancipazione e sviluppo socioeconomico per donne e popolazione vulnerabili come attori di cambiamento (2022/23)

Il progetto, in continuità tematica con le precedenti iniziative di cooperazione, è realizzato in partenariato con Informazione Friulana soc.coop (Radio Onde Furlane), la Delegazione Dipartimentale del Ministero per la promozione della donna e della famiglia de l’Ocean (Camerun), l’Associazione Source d’Espoir  e con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. É dedicato alle fasce vulnerabili della popolazione, comprese le minoranze etniche dei Pigmei, di cui si intende migliorare l’accesso a una vita dignitosa e la maggiore consapevolezza dei propri diritti.

Il percorso progettuale si sviluppa su 3 principali aspetti, complementari a quanto precedentemente realizzato in loco:

1 – formazione professionale: cicli formativi brevi e ripetuti che danno la possibilità di intraprendere inattività generatrici di reddito con minimi costi di avviamento, sostenuti anche dall’adeguamento degli spazi necessari. Dopo inchiesta tra i beneficiari diretti i corsi scelti sono:

– formazioni pratiche: fabbricazione di sandali e calzature artigianali – tintura dei tessuti – cura della persona (fabbricazione di sapone liquido e solido, parrucchiera, manicure,..)

– gestione dei prodotti derivati dall’apicoltura: attività dedicate soprattutto ai beneficiari dei nostri corsi di formazione in apicoltura – integrato con modulo di sicurezza alimentare e contabilità di base

– filiera dello zenzero e della curcuma: costituzione di una cooperativa per la gestione di questi prodotti e loro proposta sul mercato. I beneficiari sono persone che hanno precedentemente frequentato le formazioni organizzate da Laggiungla in questo settore e hanno iniziato, ciascuno al suo livello, la produzione di zenzero e curcuma – integrato con modulo di sicurezza alimentare e contabilità di base

2 – praticantato e inserimento lavorativo: percorsi di praticantato presso professionisti locali e continuità/potenziamento dei due spazi di co-working creati dal progetto precedente: i beneficiari praticheranno le attività oggetto delle formazioni e potranno offrire i loro prodotti e servizi al pubblico

Il percorso prevede anche il potenziamento delle strutture dedicate a formazione e sensibilizzazione dei partner locali ed una diffusione delle iniziative su tutto il territorio del dipartimento de l ‘Ocean (regione Sud del Camerun).

3- sensibilizzazione sui diritti delle fasce vulnerabili della popolazione tramite incontri dedicati, con il coinvolgimento della società civile e il supporto delle radio comunitarie locali:

– azioni dedicate alla minoranza etnica dei Pigmei mirate a documentare, rivalutare e far conoscere/rispettare la loro cultura. Sensibilizzazione sui loro diritti per quanto riguarda la concessione e lo sfruttamento delle terre e i diritti nel contesto lavorativo.

– azioni di sensibilizzazione sui diritti dedicate alla popolazione femminile e ai minori nel contesto sociale e familiare: matrimonio/unioni libere – i diritti dei figli – salute sessuale e riproduttiva – violenza di genere

– azioni dedicate ad un pubblico generale sul diritto all’istruzione, all’emancipazione socio economica e alla parità di genere

In fase di realizzazione.. nuove opportunità e idee di cooperazione future non mancano ma procediamo un passo alla volta, a ritmo africano.. a presto per il seguito!

PROGETTI REALIZZATI

Promozione delle donne, dei giovani e dei soggetti vulnerabili come agenti di cambiamento e di sviluppo locale (2020/2021)

Il progetto, in partenariato con Informazione Friulana soc.coop (Radio Onde Furlane), La Delegazione Dipartimentale del Ministero per la promozione della donna e della famiglia de l’Ocean (Camerun), l’Associazione Source d Espoir e con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, si sviluppa in continuitá tematica con i nostri precedenti progetti e ha come obiettivo principale l’emancipazione socio economica delle donne e delle fasce vulnerabili della popolazione locale.

Il percorso progettuale si sviluppa su 3 principali aspetti:

– sensibilizzazione sui diritti delle donne e fasce vulnerabili della popolazione tramite incontri dedicati, coinvolgimento della società civile e con il supporto delle radio comunitarie locali.

– formazione professionale: cicli formativi brevi e ripetuti che danno la possibilità di intraprendere inattività generatrice di reddito con minimi costi di avviamento.

– inserimento lavorativo: percorsi di praticantato presso professionisti locali e soprattutto la creazione di due punti di co-working dove I beneficiari del progetto possono praticare le attività oggetto delle formazioni, offrire I loro prodotti e servizi ed essere riconosciuti e legittimati dalla comunità locale.

Il percorso in oltre prevede il potenziamento delle strutture dedicate a formazione e sensibilizzazione dei partner locali ed una diffusione delle iniziative su tutto il territorio del dipartimento de l ‘Ocean (regione Sud del Camerun).

MEAD: microimprese per la produzione e la commercializzazione dell’idromele nelle zone rurali del Sudwest Camerun (2018/2019)

Il progetto, in collaborazione con Pan African Institute for development (PAID-WA) e con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, ha formato 30 persone alla produzione a scopo commerciale di idromele e alla gestione degli altri prodotti dell apicoltura. Conclusione ufficiale del progetto il 16/01/2020.

Il percorso ha previsto due fasi formative teorico/pratiche per la produzione in autonomia dell idromele, dalla materia prima all’imbottigliamento passando per una formazione HACCP fino alle regole di commercializzazione per il mercato interno ed internazionale.

Con i materiali forniti dalla nostra associazione si è attrezzato un laboratorio permanente nella sede del partner locale PAID-WA per la prosecuzione in autonomia dell esperienza formativa, che verrà ripetuta nei prossimi anni accademici, e per essere spazio di co-working a disposizione dei partecipanti alla formazione.

I beneficiari diretti sono stati le 30 persone formate, scelte dal nostro partner locale in modo da distribuire sul terrritorio le competenze ottenute dal progetto e, a fine formazione, è stato possibile avviare la procedura per la creazione di 5 microimprese e di una cooperativa secondo la normativa locale.

Il progetto si è concluso ufficialmente il 16/01/2020 e un programma di follow-up, una rete di comunicazione informatica e la fornitura di materiali e supporti formativi ai beneficiari ci consentiranno di monitorare l evoluzione dei risultati.

Jungle-honey, miele della foresta

Contestualizzazione:  il progetto “Jungle-honey, miele della foresta” è parte importante di un percorso di cooperazione consolidato iniziato nel 2012 nello stesso contesto e prosecuzione della collaborazione con i nostri partner locali con i quali abbiamo in passato gestito i progetti della nostra associazione nella stessa area geografica. Si inserisce in un contesto generale di rivalutazione delle risorse forestali e di incentivo al rispetto e utilizzo sostenibile delle stesse in sinergia con programmi per la sicurezza alimentare, tutela dei gruppi vulnerabili e sviluppo degli ambienti rurali. Gli interventi previsti sono rivolti direttamente a comunità e villaggi della foresta in modo che questi possano trarne un beneficio duraturo e riproducibile. Tramite un intervento di formazione, di sostegno operativo e pratico, il progetto ha lo scopo di rafforzare e incentivare l’attività di apicoltura e la sua filiera razionalizzando alcuni principi che rendono questo tipo di allevamento facilmente gestibile, in poco tempo produttivo ed in grado di fornire ai beneficiari diretti un’ottima risorsa nutrizionale dove spesso le fonti di cibo sono carenti e legate alla stagionalità. Il miele, con le dovute accortezze, è facilmente conservabile anche a climi tropicali e questo permette di creare delle riserve per l’auto consumo e per la vendita/scambio nei mercati locali. Anche cera d’api e propoli, ricavate in apicoltura, consentiranno di migliorare la condizione economica dei beneficiari come dimostrato dalla precedente esperienza del progetto “Cera Solare”. E’ previsto l’impiego di artigiani locali per la costruzione delle attrezzature occorrenti (ad es. arnie e indumenti di protezione). Con l’impiego attivo dei beneficiari si darà inoltre a questi ultimi un’opportunità di rivalutazione delle potenzialità e delle ricchezze del loro territorio e dell’equilibrio di convivenza con la foresta, stimolandone così una consapevole difesa. Contestualmente l’apicoltura è anche un importante tassello nella conservazione e nella stimolazione della biodiversità.

Obiettivi: migliorare le condizioni di vita socio economiche e nutrizionali della comunità rinforzando le competenze tecniche della filiera apicoltura in un processo inclusivo dei gruppi vulnerabili; l’obiettivo, per quanto generico, rivolge una particolare attenzione alle disparità sociali e di genere integrando il progetto con altre iniziative complementari intraprese nello stesso contesto dal nostro partner locale e altre associazioni/istituzioni presenti sul territorio.

Aumentare l’indotto economico della popolazione tramite la formazione e le migliorie apportate alla filiera apicoltura (produzione/ trasformazione/ conservazione/ gestione) e l’accessibilità a un prodotto, il miele, di miglior qualità; – Per materializzare questo obiettivo, il progetto prevedrà la fornitura di materiali e la formazione teorico/pratica sulle tecniche base dell’apicoltura razionale, seguendo le diverse fasi stagionali, in modo che possano essere riprodotte in autonomia dai beneficiari anche grazie alla documentazione di monitoraggio e resoconto finale del progetto. – L’accessibilità alla fonte nutrizionale miele sarà migliorata grazie alla maggiore disponibilità (aumento della produzione stimato 100% nel primo anno con coefficiente di aumento del 25% negli anni successivi). – La qualità dell’alimentazione sarà migliorata grazie alla formazione all’igiene alimentare e attraverso la conservazione del prodotto che lo renderà disponibile anche nei periodi non produttivi.

Beneficiari: i partecipanti al ciclo formativo e i loro nuclei familiari/comunità di appartenenza scelti in modo da distribuire sul territorio competenze e risorse derivanti dal progetto utili per la prosecuzione in autonomia. Le donne dei villaggi che si occupano della vendita e scambio dei prodotti di prima necessità nei mercati locali. Gli abitanti delle comunità forestali locali grazie all’aumentata disponibilità della fonte alimentare miele, alcune figure professionali non direttamente coinvolte nell’apicoltura ma collegate all’indotto di questa attività come ad esempio gli artigiani arruolati per la costruzione dell’attrezzatura (arnie, tute protettive, …), i soggetti interessati all’attività di sensibilizzazione in loco, particolarmente nelle scuole.

Risultati attesi: le competenze acquisite in apicoltura, le tecniche e gli strumenti di lavoro e monitoraggio dinamizzano la filiera e consentono la gestione in autonomia dell’attività e il suo sviluppo futuro. La sostenibilità ambientale e sociale del progetto è garantita grazie alla creazione di una rete di scambi di competenze ed esperienze ed alla capitalizzazione dei risultati delle precedenti cooperazioni. Il paternariato attorno al progetto ha una continuità dopo la fine del periodo di esecuzione.

Principali attività: prima della formazione: incontro con stakeholders ossia associazione partner, beneficiari diretti e assemblea dei capi villaggio per definire le regole ambientali, preparare degli spazi adatti all’attività e definire le responsabilità dei soggetti coinvolti. Far conoscere il progetto le istituzioni locali ed altri soggetti attivi in loco (ONG) in modo da favorire le sinergie con programmi di sviluppo delle aree rurali e politiche per la gestione delle risorse forestali. Reperimento dei materiali necessari e l’occorrente per la formazione: acquisto legname, fabbricazione delle arnie e delle tute protettive coinvolgendo artigiani locali e preparazione delle famiglie di api (fornite dal partner locale) poi gestite e moltiplicate durante le attività. Formazione teorico/pratica con gestione degli apiari nelle diverse fasi stagionali di lavoro e produzione, compresa la raccolta e lo stoccaggio, del miele in locali ad uso collettivo. Dare impulso a piccoli circuiti economici e di scambio introducendo il miele che eccede l’auto consumo nei mercati locali (definendo uno standard riconoscibile di confezionamento ed etichettatura, il prezzo ed uno spazio apposito di riferimento) affiancandolo agli altri prodotti forestali normalmente commerciati (principalmente frutti e ortaggi di stagione). Redazione di schede di monitoraggio sulle tappe della formazione, schede di valutazione sulla qualità e quantità del miele prodotto, eventuali criticità incontrate nel percorso, realizzare un documento finale (anche in lingua locale) corredato da fotografie e filmati che serva sia ai beneficiari per proseguire l’attività in autonomia ed ampliarla ad altri contesti, sia come presentazione del progetto da utilizzare nel sito web dell’associazione e nelle iniziative per la raccolta fondi e la sensibilizzazione. Realizzare occasioni di incontro: – sul territorio regionale per la raccolta fondi e la sensibilizzazione rispetto alle tematiche affrontate (con i partener regionali). – in loco per diffondere e monitorare i risultati ottenuti, i loro effetti futuri e per la sensibilizzazione.

Savage Garden

vivaio per la conoscenza, la riproduzione e la ridistribuzione sul territorio

delle piante utili del Monte Camerun (2016/2017)

Il progetto “Savage Garden” è parte importante di un consolidato percorso di cooperazione iniziato nel 2012 tra LAGGIUNGLA Onlus e i suoi partner locali e si iscrive nello stesso contesto territoriale offrendo una coerente continuità tematica. Basandosi sulla rivalutazione delle risorse forestali e l’incentivo al rispetto e utilizzo sostenibile delle stesse, il progetto si intende in sinergia e supporto di programmi per la sicurezza alimentare, la tutela dei gruppi vulnerabili e lo sviluppo degli ambienti rurali. Gli interventi previsti sono rivolti direttamente a comunità e villaggi della foresta in modo che questi possano trarne un beneficio duraturo e riproducibile.

Il progetto considera importante valorizzare il contesto di vita ambientale e culturale affinché non venga irrimediabilmente trasformato da pressioni esterne; inoltre il progetto considera di poter stimolare la conservazione del patrimonio forestale. Un’attenzione particolare sarà riposta verso il ruolo delle donne nella valorizzazione economica di alcuni prodotti forestali soprattutto a destinazione della vendita/scambio sui mercati locali.

Il progetto si inserisce in un contesto di più ampio respiro volto alla 1) conservazione della biodiversità, lotta contro la deforestazione e lo sfruttamento non sostenibile di queste aree, 2) al miglioramento del contesto nutrizionale e sanitario e infine 3) al supporto economico tramite la promozione commerciale dei prodotti forestali non lignosi (tra cui spicca il miele). Il progetto conta quindi di poter incidere positivamente sulla qualità di vita dei beneficiari e sull’ecosistema in cui abitano.

L’aumentata disponibilità e conoscenza delle “piante utili” nelle tre aree considerate dal progetto favorirà la crescita sociale, economica e sanitaria oltre che l’emancipazione dei beneficiari da circuiti commerciali esogeni e non sostenibili.

Il progetto offre ai beneficiari un’occasione di emancipazione economica e di rivalutazione del contesto di vita, dell’equilibrio dell’ecosistema e delle risorse forestali stimolandone la protezione attiva.

Si tratta quindi di originare un piccolo indotto, fonte di reddito, sia per chi parteciperà alla gestione del vivaio sia per chi ne riprodurrà l’esperienza in contesti simili, compresa la commercializzazione dei prodotti ottenuti.

Grazie a un’attività quale la gestione del vivaio, la coltivazione/diffusione delle piante utili nei cluster individuati dal progetto e ai due moduli formativi (1 – gestione vivaio e utilizzo delle piante, 2 – commercializzazione), si mira ad aumentare la consapevolezza e la conoscenza del proprio contesto di vita e valorizzare la capacità endogena d’azione nel difendere e rivalutare anche altre attività tradizionali valorizzando alcuni aspetti delle culture locali legati alla conoscenza della natura.

Il progetto offre anche opportunità di emancipazione da circuiti di consumo imposti e non sostenibili (ad es. l’invasione aggressiva e sregolata dei farmaci di produzione nigeriana, spesso di dubbia e pericolosa qualità), di sostegno ai giovani senza fonte di reddito (privilegiati nell’accesso alla formazione per la gestione e la riproduzione del vivaio) e per le donne delle comunità coinvolte (destinatarie della formazione sulla commercializzazione dei prodotti forestali).

Il progetto è integrato con altre iniziative nella stessa area geografica e rientra in una rete di collaborazioni già avviata che faciliteranno l’ottenimento dei risultati previsti e la presa in carico locale degli stessi.

… per saperne di più contattaci!

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